Regole per diventare professionisti e farsi strada nel mondo della promozione e della pubblicità e avere la risposta pronta quando ci chiedono Promoter cos’è?
“Promoter cos’è?”
Nella mia esperienza nelle agenzie di eventi, mi sono spesso trovata a dover affrontare le selezioni del personale esterno per un evento, una fiera, una campagna promozionale. Se la figura di Hostess ha da sempre avuto un’identità chiara e definiti compiti e mansioni, il discorso non vale per i Promoter. Sì, avete capito bene. I Promoter. Non Le Promoter. Perché i Promoter non sono solo figure femminili.
Promoter cos’è è la classica domanda che si fanno clienti, stagisti che iniziano a lavorare in un’agenzia e lo stesso staff che si candida per ricoprire questo tipo di posizione lavorativa. Basta dunque con questi eterni dilemmi! Facciamo chiarezza e risolviamo una volta per tutta la matassa.
Promoter cos’è e soprattutto Promoter come si diventa
Chi è il Promoter?
Il Promoter è quella figura chiave da utilizzare durante le campagne promozionali che, identificandosi con i valori dell’azienda ed assumendone i tratti maggiormente riconoscibili (ad esempio, i colori del brand) promuove e pubblicizza il brand e l’intera azienda, sia per un singolo prodotto, sia facendosi mandante della cultura aziendale e promuovendola all’esterno.
E quindi Promoter cos’è? Essere un Promoter vuol dire riconoscersi in un’azienda e sponsorizzarla, promuoverla, viverla. Non importa che stiate facendo una promozione di un giorno o di sei mesi: quando vestite i panni del Promoter di quel marchio, voi siete quel marchio. Questo è il motivo per cui il Promoter ha un ruolo fondamentale per l’azienda e per la campagna promozionale che vuole svolgere. Chi vi vede intenti a lavorare per un brand non conosce nulla né di voi e magari nemmeno del brand. Ciò che voi sarete in grado di trasmettere sarà ciò che il vostro interlocutore percepirà del brand.
Caratteristiche di un Promoter
Il Promoter può essere sia un uomo che una donna
L’abbiamo detto prima. Dipende da ciò che l’azienda vuole promuovere, dal target di riferimento, dal tipo di filosofia che accompagna la cultura aziendale. Vi faccio un esempio. Se il brand da promuovere è un’azienda di auto o moto il target di suoi acquirenti è nettamente maschile. Pertanto, una figura femminile per promuovere il marchio è molto più efficace di una maschile. Al contrario, se la stessa azienda dovesse vendere le auto e non solo promuoverle, allora la figura più indicata sarebbe quella maschile. Non è un discorso sessista, semplicemente si rifà a ciò che il cervello umano associa in maniera più semplice: vendita di auto=uomo, pubblicità di una moto=donna.
Proattivo e solare
Che cosa significa proattivo? Dinamico, sveglio, capace di adattarsi in modo veloce a persone e situazioni diverse. Ma anche educato, simpatico, vivace. In inglese si direbbe Multitasking. Non so se vi piacciono gli inglesismi, a me così e così ma, ogni tanto aiutano a spiegare un concetto. Solare perché, siate onesti, vi avvicinereste mai a un Promoter triste che vuole raccontarvi qualcosa? Io personalmente no. E nemmeno voi, ci scommetto. Belli, carini e coccolosi è dunque il ritratto del nostro Promoter ideale.
Con quel bel faccino lì che piace alle mamme e alle nonne
Attenzione: mica dobbiamo essere tutti modelli di cataloghi di intimo. Non ho detto bello, ho detto che deve avere un bel faccino. Alle mamme e alle nonne piacciono quei faccini da brava ragazza/bravo ragazzo, puliti, sorridenti…In una parola sola, quei faccini che comunicano Fiducia. Ovviamente. Il Promoter molto spesso, ci invita a partecipare a qualche evento, ci dice che ha aperto un negozio nuovo e ci chiede di passare a fare un giro e che non ne rimarremo delusi, ci spiega come funziona un progetto o un servizio con la speranza di indurci ad acquistarlo. Ci dobbiamo fidare di ciò che ci dice. E prima di fidarci delle sue parole ci dobbiamo fidare di lui.
Bando alla timidezza
Per forza di cose, chi vuole fare il Promoter, non può essere timido. Deve saperci fare con le persone e avere anche la capacità di non rimanerci male davanti ad una rispostaccia di un cliente non troppo educato. Educato, non timido e con la battuta pronta. E sarete subito il Promoter perfetto.
Abbigliamento informale, ma non trasandato
A meno che il cliente o l’agenzia non vi dia indicazioni precise su che tipo di abbigliamento indossare un Promoter può sentirsi più libero nella scelta del proprio outfit rispetto ad una Hostess e ad uno Steward. Spesso, si predilige abbigliamento informale, ancora più spesso viene fornito un elemento di riconoscibilità del brand per il quale si lavora come una T-shirt, un grembiule, un cappellino.
Bada bene: informale non vuol dire trasandato e, nemmeno sporco.
Come si diventa Promoter
E’ chiaro: non dobbiamo lanciare i satelliti nello spazio. Ora, dovreste avere più chiara la risposta alla domanda Promoter cos’è. Se possedete le caratteristiche che vi ho descritto sopra, avete già molte carte in regola per diventare Promoter. Che cosa manca? Quello che viene richiesto in tutti gli altri lavori, dai più umili ai più importanti ma che è bene ripetere. Se volete iniziare un legame duraturo con l’agenzia o il cliente stesso, abbiate la premura di:
- Non arrivare in ritardo
- Presentarsi al lavoro puliti, profumati e svegli
- Non rispondere male a clienti, colleghi e superiori
- Non usare il cellulare mentre state lavorando
- Non masticare gomme, caramelle o peggio ancora non mangiare in postazione
- Non siete a casa vostra, portate rispetto del luogo dove siete e della postazione di lavoro e se sporcate pulite
Spero i miei consigli vi possano essere utili, ricordatevi che essere un Promoter è un lavoro importante e di grande impatto verso il pubblico.
Aiutate anche i vostri colleghi ad essere dei Promoter migliori e, continuate a seguire il Nostro Blog per avere maggiori consigli per svolgere al meglio le professioni del mondo degli eventi. Ed ora, condividete il nostro articolo!